E' ancora l'odore acre del carbone
che impregna l'aria ad evocare
un passato che insedia e incalza
il presente che ha voglia di futuro.
Gente di Cracovia, città dove la storia
ha scolpito tutto il bene
e tutto il male del mondo.
Qui ancora è musica
tra miniature di volti
e lo stupore dei mattoni
la memoria, il sacrificio
il fiume inarrestabile di sangue
che ha raggiunto Aushwitz.
Qui il tempo soffia accordi di violini
suonati nei campi di sterminio.
Qui la musica muove le note
tra il legno e il richiamo
le corde e il lamento
l'archetto che graffia indignato
l'ultima invocazione.
Sono le notti incantate di Cracovia
a riscattare giorni intrecciati
in filigrana d'anime.
I violini della speranza
strappano ancora alla luna
l'incredibile tenerezza della luce.
Paola Insola
L a Giuria
Folgornte concerto d'archi che evoca la tragedia di Aushwitz. "Il sacrificio nel fiume ...... di sangue" non si disgiunge dal desideriovitale di ognuno di non lascarsi andare. Il dovere di una memoria che "ha scolpito tutto il bene e tutto il male del mondo". Assolo di violini che suonano la speranza del popolo di Cracovia e, forse del mondo.
L a Giuria
NE AVREI AVUTO DI TEMPO
Ne avrei avuto di tempo per perderlo , quel treno
dimenticare il borsello coi documenti, le chiavi
o l'inutile thermos celeste con dentro i tuoi baci
tornare a casa di corsa, mancare la coincidenza
e vedere fanali di coda allontanarsi beffardi da Ancona.
Invece son qui mezzo assopito su questo convoglio
che rimbalza sopra i binari quasi abbia capito
di mollarli al più presto, cambiare il percorso
coi finestrini abbassati nella campagna rovente
sussulti, sobbalzi, singulti assordanti.
Le stazioni sono purgatori di silenzio
Senigallia, Pesaro, San Lazzaro di Savena
Via Crucis di ferro che sfila sotto il mio sonno.
Mi riscuoto solo un lampo d'istante
quando una raffica di fumo e di pietre
ma strappa dal sedile di sky marrone
facendomi a pezzi
durante la fermata a Bologna Centrale
in quest'ingenuo sabato d'agosto
sotto un sole infernale
una pioggia di sangue
e il rimorso, amore, di non avertelo dato
per paura di svegliarti
un ultimo bacio.
Roberto Marzano
Seconda Classificata
Bologna 2 Agosto 1980 - l'incalzare del tempo che viaggia in treno incontro ad un'ultima definitiva fermata. L'autore con maestria di immagini si dipana con struggente musicalità e chiude in maniera perfetta la stessa facendo memoria collettiva. una ballata che ci restituisce con semplicità l'orrore, il male che non ha spiegazioni.
Seconda Classificata
Bologna 2 Agosto 1980 - l'incalzare del tempo che viaggia in treno incontro ad un'ultima definitiva fermata. L'autore con maestria di immagini si dipana con struggente musicalità e chiude in maniera perfetta la stessa facendo memoria collettiva. una ballata che ci restituisce con semplicità l'orrore, il male che non ha spiegazioni.
La Giuria
NELL'ALTRO
Ho sognato
il mare nel verde dell'erba
il mio sole nel cielo del suo paese
le nuvole riposare
in un pozza d'acqua, io in loro
poiché il loro vento vibra
tra le foglie delle mie orecchie.
Ho attraversato
a bracciate gli stretti
ho contato
le rughe sui tronche dei vecchi
in villaggi illuminati dai loro occhi
ho sentito
il vuoto pieno di dolce sponda.
i ragazzi camminare
sulle chiome degli alberi
la gente volare ad ali spiegate
e fiorire per le strade
guance rosse e papaveri
forti della libertà del campo.
Ho incontrato
il vento che rideva delle porte chiuse
un doganiere che mangiava cioccolato
con un immigrato, con loro
ho danzato perché il giorno
era caldo del canto del poeta
noi siamo anche l'altro dell'altro.1
1 JOSE' SARAMAGO
Piera Giordano
Terza Classificata
Migrazione.... tema che potrebbe cadere fortemente nei gorghi del banale e del pietismo mentre qui la narrazione si fa poesia e crea una spupenda serie di immagini liriche, che reiventano il sogno, il gioco, la metafora. Tra echi del Rampante Barone di Calvino e la felice chiosa, citazione di un verso del noto poeta Josè Saramago.
La Giuria
SENZA APRIR BOCCA CI DISSE
Spingeva la bicicletta
impugnando il manubrio
con una sola mano
l'altra sul grembo
lungo l'argine storto
sull'erba tra le pietre
da carri carichi e gente
Nubi viola tra i monti lontani
rasante un volo
d'oscuro stormo d'uccelli
profili d'alberi scarni
e barche lente
sul fiume scendere
nella fiacca corrente
C'era un camion
sulla sponda oltre il ponte
gruppo d'armati in attesa
così pedalava insicura
la gonna raccolta
guardandosi intorno
verso il borgo e la chiesa
a dare in giro l'annuncio
che appena ieri a Ferrara
contro un muro di sangue
Ulisse era caduto
- senza aprir bocca si disse -
Ma alla curva del pioppo
non lontano dal nido
dov'era ignara sua madre
l'aspettavano in tre
col nero mitra spianato
Così cadde in ginocchio
la gonna ancora raccolta
accanto al tronco sfrondato
senza aver detto nulla
appena un grido
Vittorio Fioravanti
Vittorio Fioravanti
Segnalazione di Merito
Una donna e la natura, in una cornice alta la presenza del cielo, in contrasto serrato con l'agguato vigliacco. Poche prole, versi dolorosi, verso la figura che ebbe "appena un grido", che danno forza a tutto l'insieme poetico. Memoria che corre alla staffetta partigiana de "l'Agnese va a morire" di Renata Viganò, diventato film di Giuliano Montaldo.
La Giuria
QUELLA NOTTE DI PRIMAVERA
( 9.05.1978, endecasillabi per Peppino Impastato
Peppino, ammira i tuffi delle rondini
nel fumo avvelenato dal tritolo
franche volteggiano, dal male vergini
sulle tua membra dilaniate al suolo.
Non sarà il tuo esempio un vano ricordo:
i cento passi da Tano Seduto
l'"Onda Pazza", una radio di raccordo
fra la razza onesta ed un urlo acuto,
il campo estorto a sangue ai contadini
per l'aeroporto aperto ai trafficanti
dove Punta Raisi inclina a Terrasini
e i mafiosi si trattano coi guanti.
Peppino, ascolta la nenia dei gabbiani
nel vespro di Cinisi a girotondo
pregano per le stimmate alle mani
sul binario dove ti pianse il mondo.
Ma lo sai, tu vivi e ridi nella storia
narrata sottovoce nelle scuole
su una targa, un mezzobusto a memoria
fra aranceti che accendono le aiuole.
Sei morto e presto risorto, Peppino
l'anima tua dentro una conchiglia
canta il mare all'orecchio di un bambino
stracciando lo spartito di famiglia.
Leva la forza d'urto delle correnti
che sbattono su rocche di omertà,
meraviglie di Governi consenzieti
al vilipendio della verità.
Strimpellerà da adulto quel bambino
la chitarra, con voce dolceamara
il cuore gonfio a cadenzare il cammino
di te che mai temesti la lupara.
E il refrain sarà schiusa del mattino
"Nessun cognome, soltanto Peppino".
Segnalazione di Merito
Peppino Impastato in endecasillabi. Peppino Impastato "morto e presto risorto", Peppino "non sarà il tuo esempio un vano ricordo" Peppino, "tu vivi nella storia", "la tua anima dentro una conchiglia continua a cantare il mare all'orecchio di un bambino" Poesia civile contro "le rocche di omertà" contro le "muraglie di Governi consenzienti al vilipendio della verità".
La Giuria
GOCCE DI SALE
Avevano detto
che la strada era breve,
la notte fu lunga, buia e fredda,
col suo manto nero
vestì tutti di paura e di morte,
il mare era freddo,
caddero fili d'argento dal cielo
e la luna divenne pietra,
gocce di sale sul viso di una madre
che stringe al cuore
il suo unico figlio,
le sue braccia serrate all'inerte destino,
nel buio cercò Dio
e la cielo gridò il suo dolore.
Perdonami amore,
volevo per te una vita migliore,
in terra di pace,
il mio amore non bastò,
perdonami amore.
Maria Accorini
Segnalazione di Merito.
Per molti che arrivano altri si perdono. Il poeta coinvolto coinvolge in pochi tratti uomini e natura, dura, nella notte fredda. Moderno "Stabat Mater" la madre sopravvive al figlio. La speranza ha fallito, perduta in un sogno vano. Lei, la madre, emblema di tutto il dolore del mondo, abbracciando quel figlio che la tragedia ha tradito.
Silvana Copperi - Poetessa, Socia Fondatrice dell'Associazione Culturale Due Fiumi, Presidente di Giuria
Stefano Alberione - Circolo Arci Torino "La Poderosa" Associazione di Promozione Sociale.
Anna Maria Gallo - Poetessa, Scrittrice, Critica Letteraria, Socia Fondatrice dell'Associazione Culturale Due Fiumi.
Enrico Mario Lazzarin - Poeta, Socio Fondatore e attualmente Presidente dell'Associazione Culturale Due Fiumi.
Sergio Notario - Poeta, Docente di Lingua Piemontese, Socio Fondatore dell'Associazione Culturale Due Fiumi.
Pietro Polito - Direttore del Centro Studi Piero Gobetti di Torino
La Giuria
Stefano Alberione - Circolo Arci Torino "La Poderosa" Associazione di Promozione Sociale.
Anna Maria Gallo - Poetessa, Scrittrice, Critica Letteraria, Socia Fondatrice dell'Associazione Culturale Due Fiumi.
Enrico Mario Lazzarin - Poeta, Socio Fondatore e attualmente Presidente dell'Associazione Culturale Due Fiumi.
Sergio Notario - Poeta, Docente di Lingua Piemontese, Socio Fondatore dell'Associazione Culturale Due Fiumi.
Pietro Polito - Direttore del Centro Studi Piero Gobetti di Torino
I POETI
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